Unpassoallavolta #altraguardoconandrea La corsa è un viaggio, da fare insieme

La corsa è un viaggio, da fare insieme



Ci sono difficoltà oggettive. Dislivelli troppo alti, salite troppo ripide, terreni troppo dissestati.. ma ci sono volontà ancora più forti delle difficoltà. La corsa come metafora di vita.

Da oggi inizia per me un percorso che accompagnerà me e voi per i prossimi mesi.

Voglio raccontarvi una storia, che è una storia vera ed è la mia.

In principio vi parlerò del rapporto speciale che ho con la corsa e di un sogno che vorrei realizzare, ma per cui ho bisogno del vostro aiuto.

Mi piaceva correre, e mi piace ancora… anche adesso che non riesco più a farlo come il fisico mi concedeva un bel po’ di anni fa (vi devo dire che andavo anche veloce…).

La prima volta che sono stato spinto in una corsa con la mia sedia a rotelle è stato magico. Non è stato in una gara perchè avrei dovuto partecipare ad una maratona… che poi è stata annullata.

Gli amici che mi avevano proposto di spingermi hanno comunque voluto fare una corsa con me ed io ho accettato di buon grado!

Alla partenza c’era un amico con cui ho condiviso tante cose nella nostra vita, ma avete presente uno di quelli che piuttosto che correre vorrebbe fare qualsiasi altra cosa? Ecco… Eppure era lì e mi ha spinto anche per qualche km.. altri cercavano di farmi andare più veloce per farmi sentire il vento! Abbiamo incontrato il sindaco di un paese, mangiato la focaccia di Varigotti, e soprattutto abbiamo riso insieme..

Poi ci sono state altre volte, tra cui le due mezze maratone da Varigotti a Loano che sono state magiche! Amici di vecchia data ma anche nuovi conosciuti proprio grazie alla corsa. Gare vissute con la gioia di poter partecipare insieme ad un gruppo, con la gratitudine per la fatica di chi mi spinge, gli applausi delle persone, addirittura quelli degli automobilisti in coda bloccati perché noi dovevamo passare! E chissà che giramento di palle dovevano avere..

Non posso essere ipocrita, la sedia a rotelle fa schifo e non ci sono alternative. Però è un mezzo, e grazie a lei e alla volontà di tante persone, ho potuto provare una sensazione bella. Certo, non è come correre sulle proprie gambe, ma è bella.. Riuscire a sentirsi fortunati nonostante le barriere regala un senso di libertà che non può essere sottovalutata, non è “solo quello che posso fare”.. è divertimento, senso di gruppo, vento in faccia, anche freddo e male al sedere, ma soprattutto gioia.

Quando correvo a piedi, non ero sempre consapevole di aver la fortuna di poterlo fare, spesso guardavo il cronometro per controllare i miei tempi, anche se mi sono reso conto col tempo che in realtà non era così importante.. Non ricordo di aver fatto tanti record del mondo..

Con questa prospettiva nuova, invece, ho riscoperto quello che importa davvero: i sorrisi, le lacrime, arrivare insieme! 

In questa nuova prospettiva il cronometro è stato sostituito dalle persone che sono ben più importanti e preziose.

L’obiettivo primario di quest’anno è la maratona di Firenze che si correrà a novembre. Questa maratona ha per me un significato molto speciale: quando stavo bene stavo proprio preparando quella gara, ma il destino non mi ha mai permesso di correrla… Potervi partecipare, in culo a tutte le sfighe, aggiunge un significato ai già tanti che le esperienze fatte mi hanno dato.

Questo obiettivo però non rimarrà solo, ma il primo di una lunga serie, ne sono convinto

Le precedenti gare le ho corse quasi su una sedia a rotelle normale adattata per l’occasione (e quindi anche scomoda e non adatta alla strada dissestata), mentre nell’ultima mi è stata prestata una sedia a rotelle più comoda… E allora alle gare di quest’anno (e soprattutto a Firenze) vorrei partecipare con una carrozzina che sogno di poter acquistare anche grazie al vostro aiuto. Questa carrozzina verrà poi donata da me ai fantastici Maratonabili (di cui vi parlerò nelle prossime “pagine” del mio racconto) per fare sì che a vivere queste gioie non sia soltanto io, perchè tutti hanno diritto di sognare. Mi aiutate a farlo?

Grazie,

Andrea

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